venerdì 17 giugno 2011

Una recensione al mio libro sull'horror italiano

Di Ceresani Gualtiero
nanawalt@libero.it
Gordiano Lupi, autore attivo da tantissimi anni, pubblica una vera e propria titanica enciclopedia della cinematografia orrorifica italica, dagli albori del gotico in stile Hammer, allo splatter, all’esorcistico fino all’horror più estremo. L’opera, che esce per le edizioni Il Foglio di cui il nostro è direttore editoriale e che dovrebbe strutturarsi in ben 8 volumi, arriverà a coprire anche gli autori più recenti come Alex Visani, giusto per citarne uno.
Il primo volume inizia con gli albori del genere orrorifico italiano, esaminando autori “storici” e riconosciuti come veri e propri maestri anche all’estero, (o per meglio dire, autori di cui si tessono le lodi più all’estero che non in patria), come Riccardo Freda, Antonio Margheriti, Mario Bava. Lupi esamina pellicole, effetti speciali, contesto sociale e storico in cui tali film sono nati, nonché le personalità, a volte estremamente particolari, dei vari uomini dietro la macchina da presa. Ma l’autore non si ferma ai mostri sacri del genere, anzi và alla ricerca e scova opere e registi oramai caduti nel dimenticatoio oppure letteralmente insospettabili. Ad esempio personaggi come Camillo Mastrocinque, regista teatrale famoso per aver diretto commedie con Toto e Peppino de Filippo (‘La banda degli onesti’, ‘Siamo uomini o caporali?’) e non certo per le sue sparute puntate nel genere orrorifico. Oppure Anton Giulio Maiano, conosciuto per i suoi lavori televisivi e non certamente per l’unico film horror girato (‘Siddok l’amante di Satana’). Da notare poi alcune singolari e azzeccate  scelte dello scrittore ovvero: dare il giusto risalto finalmente anche a tutti quegli sceneggiatori che hanno fatto le fortune dei vari registi. Lavoro, questo, che viene fatto nel testo anche grazie a svariate interviste svolte con i diretti interessati. Il  voler includere nel volume tutti quelli che hanno girato, scritto o prodotto qualche cosa legato al cinema dell’orrore, porta l’opera ad essere forse la prima voce fuori dal coro nell’affermare in maniera così netta che i vari critici italici riconosciuti e dei quali vengono pubblicati ogni anno dizionari del cinema aggiornatissimi (Mereghetti su tutti), siano decisamente miopi e prevenuti nei confronti di un genere che ha saputo dare tantissimo come idee e girato alla cinematografia mondiale. Pellicole universalmente riconosciute come capostipiti dei vari sottogeneri orrorifici (‘Alien’, ‘Venerdi 13’, ecc.) sono più che debitrici, (in alcuni casi al limite del plagio), delle opere dei vari Bava e compagnia.
Si può dire senza remore che emana dalle pagine dell’opera un amore e un ammirazione sconfinati per il genere e per queste persone che spesso lavoravano in ristrettezze incredibili ed anche con ben poca credibilità da parte dell’industria cinematografica italica.
Il testo peraltro ha uno straordinario pregio, ovvero incuriosire chi legge fino al punto di voler cercare pellicole oramai introvabili ma che appaiono imprescindibili per i veri amanti del cinema, siano essi fedeli, o meno, del genere horror.
Davvero un ottimo e indispensabile lavoro, arricchito peraltro da una notevole fonte bibliografica, del quale attendiamo con ansia i volumi successivi.
Link: Gordiano Lupi 'Storia del cinema Horror italiano. Da Mario Bava a Stefano Simone. Vol. 1 - Il Gotico', Edizioni Il Foglio, 2011

Fonte: http://www.kathodik.it/modules.php?name=News&file=article&sid=3965

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