domenica 21 luglio 2013

Nessuno è perfetto (1981)


di Pasquale Festa Campanile 

Regia: Pasquale Festa Campanile. Soggetto: Franco Ferrini, Enrico Oldoini, Bernardino Zapponi. Sceneggiatura: Franco Ferrini, Enrico Oldoini, Bernardino Zapponi, Renato Pozzetto. Fotografia: Alfio Contini. Montaggio: Amedeo Salfa. Musiche. Riz Ortolani. Scenografia: Giantito Burchiellaro. Produttore: Luigi De Laurentiis, Aurelio De Laurentiis, Achille Manzotti. Durata. 105’. Commedia. Interpreti: Renato Pozzetto, Ornella Muti, Lina Volonghi, Massimo Boldi, Felice Andreasi, Gabriele Tinti, Benedetto Ravasio. 


Nessuno è perfetto (1981) è una commedia interpretata da Ornella Muti e Renato Pozzetto, una delle esperienze professionali dei due attori in uno stesso set, insieme a Un povero ricco (1983), sempre guidati da Pasquale Festa Campanile. Muti e Pozzetto si ricordano anche nel cast di Grandi magazzini (1986) di Castellano e Pipolo, ma lavorano in segmenti diversi della pellicola. Siamo nel periodo delle commedie facili, quando per portare al cinema il pubblico bastano due attori di grido, meglio se una bellezza intrigante come la Muti, spesso in coppia con Celentano e Nuti. Pozzetto ci prova, diretto da un diligente Pasquale Festa Campanile, che non realizza il capolavoro della sua carriera, ma un dignitoso prodotto d’intrattenimento. 

I luoghi comuni su gay, travestiti e transessuali non mancano, oggi molte situazioni sarebbero improponibili e tacciate di omofobia. Tutto va storicizzato, se vogliamo capire. Chantal (Muti), ex paracadutista diventato donna, sposa Guerrino, imprenditore vinicolo rimasto vedovo (Pozzetto), imbranato e succube della morbosa suocera (Volonghi) che lo insidia sessualmente, vittima di scherzi da parte di compaesani invadenti (Boldi, Tinti), affezionato a un solo vero amico (Andreasi). Guerrino rifiuta di incontrare altre donne dopo la morte prematura della moglie, gli amici lo deridono, soprattutto Boldi (Lingua profonda, autista pettegolo), ma diventano gelosi dopo l’incontro tra Guerrino e la stupenda fotomodella Chantal. Un giorno la suocera scopre il segreto, dopo che il compagno aveva cominciato a sospettare qualcosa per la ritrosia della ragazza nei confronti della prole: Chantal è un ex un paracadutista dell’esercito tedesco che ha cambiato sesso. Guerrino non sopporta i pettegolezzi e gli scherzi feroci di cui viene fatto oggetto, finisce per obbligare la moglie a tradirlo con il playboy del paese (Tinti), ma sul più bello evita che accada l’irreparabile. Alla fine la coppia si riconcilia, il regista conclude con una morale consolatoria e prevedibile: non importa quel che pensa la gente, basta che ci sia l’amore. Un successo di pubblico, come ogni film interpretato da Ornella Muti e da Renato Pozzetto che - per opposti motivi - godono di grande seguito popolare. Bocciatura critica, perché la comicità è ai minimi storici e le trovate sono risapute, anche se la storia si segue con piacere, fremendo per le disavventure surreali dei protagonisti. Ornella Muti vestita in tuta mimetica da paracaduta e grandi occhiali da sole è uno spettacolo per gli occhi, ma anche diverse sequenze erotiche (caste) la ritraggono in tutta la sua fulgida bellezza. Renato Pozzetto è diligente nella solita interpretazione da imbranato in balia di donne e amici, ma i guizzi comico - surreali sono più prevedibili del solito. Lina Volonghi è una perfetta suocera perfida, impicciona e curiosa. Massimo Boldi diverte come amico invadente, Felice Andreasi è il consulente fidato, Gabriele Tinti il playboy sciupafemmine. Suggestiva e ideale per ricreare la situazione del pettegolezzo di provincia l’ambientazione nella insolita location di Bergamo Alta. Pasquale Festa Campanile è un regista - scrittore che gira e sceneggia di tutto, passando dal comico al drammatico con facilità, ma la commedia resta la sua vera vocazione. 


Nessuno è perfetto è uno dei suoi ultimi lavori, da rivedere per temi originali e un pizzico di erotismo. Nel solito periodo storico ricordiamo anche Culo e camicia, Bingo Bongo, Il petomane e Un povero ricco. Rassegna critica. Paolo Mereghetti (una stella): “Pozzetto tanto per cambiare interpreta il personaggio di un benestante angariato dai pettegolezzi e dalle malignità della provincia sfaccendata e invidiosa, ma il titolo (rubato a Billy Wilder) è più divertente del film, giochino scontato di blanda (e volgare) comicità”. Pino Farinotti la vede in maniera diametralmente opposta (tre stelle): “Commedia degli equivoci tagliata addosso a un Pozzetto espressivo alla sua maniera, ben costruita, divertente e girata con indubbio mestiere”. Morando Morandini segue una condivisibile via di mezzo (due stelle di critica - tre di pubblico): “Poteva essere ottimo, è soltanto discreto, anche nel senso della misura, del garbo. Festa Campanile ha tenuto a briglia corta Pozzetto e dato gas alla Muti. Un po’ ripetitivo e approssimativo”. Luci e ombre, certo. Ma è invecchiato bene. Commedia sofisticata che fa sorridere e pensare. Per soddisfare la curiosità della location (Bergamo Alta, Mozzo e Milano), consigliamo di consultare il Davinotti, sempre esauriente: http://www.davinotti.com/index.php?option=com_content&task=view&id=330&Itemid=79.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=qjhU5gaPWvY

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

1 commento:

  1. Quando vidi questo film per la prima volta al cinema, mi innamorai perdutamente di Ornella Muti. Commedia molto piacevole.

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